Nel corso della trasmissione “Lunedì in Rete” – in onda su backtothefootballtv (Facebook, Youtube e Twitch) – è intervenuto Marco Di Loreto, ex giocatore di Serie A con 220 presenze divise tra Perugia, Fiorentina e Torino. Attualmente è il tecnico della Nestor Calcio, squadra di Eccellenza umbra.
“Quella col Ventinella è stata una vittoria fondamentale perchè la squadra ha bisogno di punti essendo stata costruita per altri obiettivi. Naturalmente, al momento, dobbiamo toglierci dalle zone pericolose della classifica per puntare il prima possibile alla salvezza. Ho visto una squadra tosta che ha saputo interpretare la partita nel modo giusto. Siamo un bel gruppo e dobbiamo metterci quel qualcosa in più per fare la differenza”.
IL RAPPORTO CON COSMI – Prandelli, Zaccheroni, De Biasi, Cosmi e altri ancora. Tanti allenatori che hanno incrociato il destino calcistico di Di Loreto – Ognuno diverso dall’altro – racconta Marco – con qualità differenti, ma tutti di alto livello. Non si arriva in Serie casualmente. Con Cosmi – prosegue – ho avuto un rapporto speciale e duraturo (8 anni ndr). Siamo partiti insieme dalla Serie D vicendo poi due campionati (Interregionali e C2 ndr), fatto un anno di C1, sei mesi a Viterbo, Arezzo, per poi ritrovarsi in Serie A a Perugia. Di lui ho un ricordo straordinario, persona estremamente intelligente che sapeva gestire come pochi il gruppo nel corso della settimana. Se la squadra era scarica, trovava il modo per tirare su il morale, se al contrario c’erano troppe pressioni, riusciva a stemperare l’ambiente.
Dal punto di vista psicologico è stato l’allenatore più bravo che ho mai avuto, anche se naturalmente non sono mancate le divergenze. In panchina era scatenato, proprio come il personaggio imitato da Crozza (ai tempi di Mai dire gol ndr).
Mi ricordo che una volta – prosegue Di Loreto – parlò tanto di me prima del match contro la Roma, indicandomi come colui che avrebbe marcato Batistuta. Andò alla grande, come nelle precedenti amichevoli che negli anni passati avevamo avuto con la Fiorentina. Non riuscì mai a segnarmi…”.
PUNTE E PUNTE – Discorso diverso invece con i giocatori più brevilineii – “Il mio incubo? Marco Di Vaio, prima della partita mi facevo il segno della croce (ride ndr). Ho sempre sofferto quel tipo di giocatore, come potevano essere Montella e Miccoli. Fabrizio però – precisa Di Loreto – per fortuna l’ho avuto sempre da compagno di squadra. Con lui avevo stretto veramente un bel rapporto, è un ragazzo semplice. Mi dispiace per gli eventi di questo ultimo periodo, spero che ne esca al più presto.
L’ESORDIO IN SERIE A – E a proposito di grandi attaccanti, Di Loreto ricorda Luca Toni, compagno alla Fiorentina, ma ancor prima avversario nella sua partita d’esordio in Serie A – Fu qualcosa di drammatico – racconta Di Loreto – durante Vicenza-Perugia entro al posto di Materazzi che si era infortunato. Il primo quarto d’ora lo faccio alla grande, poi l’arbitro Collina, su un contrasto aereo con Toni, fischia un rigore giudicando dentro l’area un mio fallo di mani, ma era nettamente fuori. Quella partita la perdemmo 1-0 e andammo tutti in ritiro. In quell’occasione – svela Di Loreto – il DS Sabatini mi confessò che il Presidente Gaucci non mi voleva più vedere dopo quello che era successo contro il Vicenza. Nonostante tutto Cosmi mi schiera titolare pochi giorni dopo contro la Fiorentina. Le cose non andarono affatto bene perchè purtroppo fui protagonista di un autogol!
Discorso diverso invece con i giocatori più brevilineii – “Il mio incubo? Marco Di Vaio, prima della partita mi facevo il segno della croce (ride ndr). Ho sempre sofferto quel tipo di giocatore, come potevano essere Montella e Miccoli. Fabrizio però – precisa Di Loreto – per fortuna l’ho avuto sempre da compagno di squadra. Con lui avevo stretto veramente un bel rapporto, è un ragazzo semplice. Mi dispiace per gli eventi di questo ultimo periodo, spero che ne esca al più presto.
IL PERUGIA DI GAUCCI – Grande Presidente in senso assoluto – racconta Di Loreto – tra gioie e dolori, tra fatiche e innumerevoli ritiri, è il migliore che ho avuto. Lui era uno che capiva di calcio, viveva l’ambiente. Era solito decidere tutto lui eh (sorride ndr) ma conosceva le giuste dinamiche. Mi ricordo il primo ritiro col Perugia – prosegue Di Loreto – e Gaucci, che a quei tempi aveva anche il Catania, mi disse se volevo andare lì. Gli risposi che non avevo intenzione di scendere nuovamente in Lega Pro, ero in Serie A e ci volevo rimanere. Mi rispose con un “Provaci e in bocca al lupo”. Queste sue parole le ricordo con grande piacere e rispetto. Proprio prima della partita con la Ventinella – aggiunge Di Loreto – ho incontrato il figlio Alessandro, erano anni che non lo vedevo. Mi ha fatto enormemente piacere perchè in sostanza fu lui all’epoca a volermi al Perugia”.
IL RICORDO DI O’NEILL – Giocatore semplicemente straordinario, lo definirei un campione. Fuori da ogni regola, con potenza e tecnicamente fortissimo. Anche mentalmente era uno tosto, aveva una marcia in più. Certamente avrebbe potuto raccogliere di più nel corso della sua carriera. Mi è dispiaciuto tantissimo sapere della sua scomparsa e rimane per me un ricordo importante.
SUL CAMPIONATO – Il Napoli stramerita la posizione di classifica che occupa. E’ veramente un piacere vederla giocare. Sta bene fisicamente e anche l’atteggiamento è quello giusto. Durante la partita – conclude Di Loreto – non arretrano mai e propongono sempre gioco.
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