Nel corso della trasmissione “Lunedì in Rete” – in onda su backtothefootballtv (Facebook, Youtube e Twitch) – è intervenuto Gigi Corino, ex difensore e che ha vestito tra le varie maglie, anche quelle di Lazio e Catanzaro.
CAPITOLO DERBY – “Al di là della vittoria, c’è stata una sola squadra in campo. La Lazio è stata molto brava perchè costantemente non ha permesso alla Roma di ripartire. Le uniche situazioni pericolose erano i calci piazzati. Dal punto di vista dell’agonismo e del carisma messo in campo dai giocatori delle due squadre – confessa Corino – devo dire che questo derby si è avvicinato a quelli degli anni ’90. Mi sono piaciute anche le dichiarazioni a fine partita di Luis Alberto e Romagnoli.
ERRORE IBANEZ – “Credo che il suo sia un problema di mentalità, poiché non è al primo errore in un derby. Mi sento di dire che al giocatore manca anche un po’ di umiltà. E’ un buon difensore, ma ha questo modo di comportarsi in maniera un po’ presuntuosa, ma non tutte le partite sono uguali. Alcune volte ti è permesso, altre volte, come nella tensione del derby, la vai a pagare”.
SU CASALE, MILINKOVIC E ZACCAGNI– Casale un ottimo difensore e ha importanti margini di crescita. Se nei primi metri di corsa appare un po’ lento, vista anche la sua mole fisica, nel lungo recupera bene. Non si limita solo nella marcatura, ma ha anche un buon piede per impostare. Può essere un punto di forza importante per la Lazio del futuro e anche della Nazionale. Milinkovic? Ha bisogno di fiducia, perché è un giocatore troppo importante. Le sue qualità non sono in discussione, ma probabilmente gli eventi esterni come possono essere le voci di mercato, il futuro in bilico, lo possono destabilizzare. Al derby mi è piaciuto, ha evitato anche i “colpetti” rischiosi di tacco e suola. Una partita di sostanza. Mi auguro che possa tornare il prima possibile il Milinkovic che tutti conosciamo. Zaccagni – continua Corino – è un giocatore di grande qualità. Probabilmente la sua esclusione dalla Nazionale non rientra in un discorso tecnico, ma di divergenze con lo stesso Mancini.
SARRI E LA SUA LAZIO – “Mi sono ricreduto. Prima che arrivasse alla Lazio credevo fosse un tecnico integralista, invece no. E’ bravo a cambiare, ad adattare la sua squadra all’avversario. Non credevo che in meno di due anni la Lazio arrivasse già a questi livelli, non solo per la qualità del calcio offerto, ma anche dei risultati visibili in campionato. Il problema – sottolinea Corino – è che la rosa è sempre troppo corta. Le soluzioni non ce ne sono tante e si arriva ad un certo punto della stagione che bisogna fare la classica scelta tra campionato e coppa“.
IL RITORNO IN B DEL CATANZARO – “Lì a Catanzaro ho fatto tre anni bellissimi, con 99 partite giocate e una Serie A sfiorata. E’ una piazza che merita almeno la categoria cadetta, c’è tanta passione e sono contento di questo ritorno in B dopo 17 anni. Vivarini – conclude Corino – è un ottimo tecnico, preparatissimo. Meriterebbe palcoscenici diversi”.
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