di Gianluca Stanzione – Sabato 10 giugno alle ore 21.00 andrà in scena l’attesissima finale di Champions League tra il Manchester City di Pep Guardiola e l’Inter di Simone Inzaghi. Ad ospitare il match sarà l’Ataturk Olympic Stadium di Istanbul e sarà diretto dall’esperto arbitro polacco Szymon Marciniak. Andiamo adesso ad analizzare nello specifico le due finaliste.
Il Manchester City di Pep Guardiola
Il Manchester City di Guardiola ha principi tattici molto chiari, fa del possesso palla la sua arma migliore in quanto la squadra è dotata di calciatori dall’elevato tasso tecnico. La costante nel suo calcio è il predominio territoriale e la ricerca di spazi, i giocatori attraverso il movimento del pallone e le continue rotazioni nei ruoli non danno punti di riferimento, non occupano posizioni fisse bensì sono liberi di avere molta libertà tattica in campo.
La fase di possesso palla
In fase di possesso la disposizione iniziale è un 1-3-2-4-1, la prima costruzione è affidata al portiere Ederson, dotato di grandi qualità tecniche. Il terzetto difensivo composto da Walker, Dias e Akanji si completa molto bene, abbina tecnica e fisicità, solitamente i due “braccetti” si dispongono larghi e si offrono come soluzione per lo sviluppo della manovra. Rodri e Stones agiranno davanti la difesa, due calciatori molto forti fisicamente, determinanti per dare sostegno alla linea difensiva e garantire equilibrio alla squadra. Nel “terzo” offensivo di campo, il City può sprigionare le sue migliori qualità: la fase di rifinitura sarà affidata a De Bruyne e Gundogan i due veri registi offensivi della squadra di Guardiola, riescono a dettare perfettamente i tempi di gioco e, contemporaneamente, garantiscono un grande apporto in fase offensiva poiché dotati di grandi tempi di inserimento; le corsie esterne saranno occupate da Grealish e Bernardo Silva, due elementi di grande personalità ,abili nel dribbling e in un ottimo momento di forma, agiranno alle spalle di Haaland, il bomber norvegese sarà il pericolo numero uno per i nerazzurri, fondamentale non concedergli la profondità.
La fase di non possesso
In fase di non possesso la linea difensiva accetta spesso i duelli uno contro uno cercando di sfruttare rapidità e fisicità per vincere i duelli con gli avversari, i braccetti della linea difensiva, coordinati con gli esterni offensivi vanno forti in pressione. Il City spesso effettua pressing molto aggressivi e offensivi con l’obiettivo di riconquistare la sfera in zone di campo offensive, solitamente la squadra è molto corta e compatta. La predisposizione al calcio offensivo e la voglia di stare nella metà campo avversaria alle volte può rivelarsi pericolosa per i ragazzi di Guardiola che spesso si espongono a rischi, sarà fondamentale la fase di pressione dell’Inter, che, se fatta correttamente porterà ad avere possibilità di contropiedi e ripartenze.
La probabile formazione
Manchester City (1-3-2-4-1): Ederson; Walker, Dias, Akanji (Akè); Stones, Rodri; Bernardo Silva, Gundogan, De Bruyne, Grealish; Haaland. Allenatore Josep Guardiola
L’Inter di Simone Inzaghi
Lo schieramento tattico dell’Inter è un 1-3-5-2, in fase di costruzione il vertice basso del centrocampo Brozovic , alla ricerca della sfera, tende ad abbassarsi vicino al perno del terzetto difensivo Acerbi , con conseguente allargamento dei due braccetti Darmian e Bastoni. Solitamente anche il portiere Onana si offre come opzione durante il fraseggio; l’obiettivo è quello di attirare il pressing e di muovere il più possibile le linee avversarie.
In costruzione grande collaborazione di tutti i reparti
Il terzetto difensivo dell’Inter è composto da “braccetti” molto dinamici, i quali spesso si prendono la responsabilità di avanzare palla al piede. Durante la fase di sviluppo l’Inter ha davvero molte soluzioni utili per uscire dal pressing e per creare spazi alle spalle della linea avversaria. I quinti del centrocampo nerazzurro, Dimarco a sinistra e Dumfries a destra, si offrono come soluzioni offensive facendosi trovare posizionati molto alti e larghi; spesso vengono serviti tramite “cambi di gioco”. Solitamente una volta riconquistato il possesso l’intermedio cerca l’appoggio del quinto corrispondente, in alternativa opta per il cambio di fronte o la verticalizzazione alla ricerca del centravanti. Nell’economia di questa fase anche i due attaccanti Lukaku e Lautauro Martinez svolgono un ruolo davvero fondamentale per lo sviluppo della manovra, in quanto essendo entrambi in continuo movimento, non concedono punti di riferimento e risultano particolarmente complicati da marcare. Generalmente la squadra di Inzaghi tende a ricercare la profondità, uno dei due terminali offensivi si abbassa e viene spesso incontro a ricercare il pallone, “portandosi con sé “anche il suo marcatore e lasciando lo spazio per lo smarcamento di uno dei due intermedi di centrocampo Barella e Calhanoglu.
La fase di rifinitura della squadra di Inzaghi
in questa importante fase di gioco, l’Inter tende a concentrare prevalentemente le sue azioni sulle corsie laterali piuttosto che per vie centrali. In questo senso i quinti del centrocampo di Inzaghi si rendono protagonisti delle principali sortite offensive della squadra; Dimarco e Dumfries entrambi molto abili nell’effettuare cross e traversoni riescono spesso a fornire assist ai loro compagni, in generale danno un apporto determinante per la rifinitura. In alcuni frangenti del match anche i due braccetti difensivi dell’Inter Darmian e Bastoni si propongono con sovrapposizioni sull’esterno e molto spesso si trovano a partecipare alla fase offensiva. L’Inter presenta molte soluzioni per arrivare al gol, non a caso è una delle squadre che ha segnato più reti. Una delle principali doti dell’Inter in ottica finalizzazione è che riesce a coinvolgere nelle sue manovre offensive un gran numero di giocatori. Solitamente quando si effettuano cross e traversoni dalle corsie esterne, i nerazzurri portano all’interno dell’area di rigore almeno 4 elementi, vale a dire: i due terminali offensivi Lautaro Martinez e Lukaku, uno dei due intermedi di centrocampo Barella o Chalanoglu e il quinto opposto. Altra soluzione possibile per la finalizzazione dell’Inter sono i tiri dalla distanza poiché la squadra è dotata di calciatori come Dimarco , Brozovic , Calhanoglu e Barella dalla grande qualità tecnica, qualità che consente anche di battere calci piazzati con estrema precisione, non a caso la squadra (molto strutturata fisicamente) spesso trova la via per finalizzare e per creare occasioni da gol tramite calci d’angolo e calci di punizione laterali.
La probabile formazione
Inter (1-3-5-2): Onana, Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Chalanoglu, Brozovic, Barella, Dimarco; Lautaro Martinez, Dzeko (Lukaku) Allenatore: Simone Inzaghi
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