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Esclusiva – Tedeschi: “Ferrero personaggio discutibile”

di Antonio Frateiacci – Celebre conduttore televisivo, attore teatrale e giornalista sportivo, Corrado Tedeschi è uno dei volti noti della TV italiana degli anni ’90. Nato a Livorno e trasferitosi a Genova con la famiglia a soli 10 anni, trova nel capoluogo ligure la culla perfetta per le sue passioni: il teatro e la Sampdoria. All’ombra della lanterna si diploma all’accademia del “Teatro Stabile” per poi intraprendere una brillante carriera televisiva. Amante dello sport e del calcio soprattutto, conduce Studio Sport su Canale 5 dal ’96 al ’99. Raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione, ha parlato della situazione che stanno vivendo i tifosi blucerchiati.

Da osservatore attento e tifoso appassionato, come spiega quello che è successo? “C’è un peccato originale, perché questa società è stata regalata a un personaggio francamente discutibile, molto opaco che viene non si sa da dove. Andavano fatte delle indagini molto prima per capire chi era questa persona che ha distrutto la Sampdoria anno dopo anno. Perché oggi come oggi non c’è nessuno che fa il benefattore nelle società di calcio. Sappiamo che ormai sono tutte società di investimento o gente della finanza, gente che vuole fare affari, però questo che era da noi era un po’ ai limiti di tutto. Ha messo la Sampdoria a garanzia di tutti i suoi debiti pregressi senza che nessuno lo impedisse. Io non so se uno può far quello che vuole però bisogna anche tenere conto di centinaia di migliaia di tifosi che in questo momento sono esasperati. Per cui è stata tutta una escalation che si sapeva avrebbe portato a questo ma nessuno ha fatto niente”. 

Squadra e tecnico hanno fatto il massimo? “Stankovic aveva firmato aspettandosi qualche rinforzo, nella sessione di mercato non è arrivato nessun acquisto, anzi gli è stata ceduta qualche pedina. La squadra è scarsa. La più scarsa e si vede, si vede dai punti che ha. E’ tutto in linea con quello che successo. Nel girone di ritorno ha giocato molto dignitosamente, ha avuto due o tre inciampi abbastanza grossi ma per il resto se l’è giocata con tutti. Io non darei nessuna colpa a Stankovic che sicuramente deve ancora fare pratica nel calcio italiano come allenatore ma non gli darei nessuna colpa. Le colpe sono ben altre, non bisogna sviare l’obiettivo nel trovare i colpevoli. Non è certo Stankovic ma è la società e chi ha ridotto la Sampdoria in questo stato. Ripeto, tecnicamente la squadra è scarsa, c’è poco da dire quando si fanno i cambi non c’è partita con le panchine delle altre squadre. Siamo veramente in condizioni disastrose e nonostante questo diciamo che le partite sono state giocate con dignità. I punti sono pochissimi, però è la conseguenza di tutto quello che è successo”.

Chi può salvare la Sampdoria dal fallimento? “Uno è Barnaba, che era nella Roma di Pallotta. Ha preso il Lille e in un anno ha vinto lo scudetto in Francia. Una squadra che aveva Oshimen, Leao, Maignan… E’ uno che viene per vincere, non viene a bivaccare. L’altro nome, venuto fuori nelle ultime ore, è Radrizzani, il patron del Leeds. E’ anche lui una persona assolutamente affidabile. Questi sono i due imprenditori che stanno facendo le loro offerte e vediamo se non gli rendono impossibile la fattibilità della cosa. Adesso c’è questa riunione tra il 26 e il 29 maggio dove verrà proposto l’aumento di capitale. Dato che Ferrero non ha una lira, l’aumento di capitale non lo può fare, lo fa chi è dentro la società e Barnaba è socio, perché Barnaba ha preso una quantità minima di azioni. E questa potrebbe essere la mossa per evitare il fallimento. Così entrerebbe Barnaba. Io sarei molto contento. Ma se fosse entrato già quest’anno avrebbe portato dei giocatori del Lille a rinforzare la rosa e probabilmente non sarebbe finita così”.

Cosa pensa di Lanna, attuale presidente? Lanna è amato dai tifosi e rappresenta la Sampdoria storica che ha vinto e fatto un ciclo irripetibile. Lui non può fare veramente nulla per risolvere i problemi economici. E’ una figura molto amata da tutti noi. Se dovesse essere confermato nel suo ruolo la riterrei una decisione molto intelligente”.

E’ percorribile la strada fatta in passato da Napoli e Fiorentina? “C’è la possibilità di ricominciare dalla serie D, ora non conosco bene i regolamenti però il fallimento comporterebbe la ripartenza dalla Serie D oltre alla perdita del nome. Gli esempi non mancano però credo che sia meglio ripartire dalla Serie B”.

Come si vive questa situazione da tifoso doriano? Il fallimento sportivo e societario, la promozione in Serie A del Genoa?Noi ci siamo praticamente suicidati. La situazione la stiamo vivendo malissimo. I tifosi sono incolpevoli di una situazione della quale si sa veramente poco, i motivi di come si è arrivati a questo punto sono ancora misteriosi. Sicuramente adesso siamo arrivati alla resa dei conti per cui tra il 26 e il 29 maggio si saprà il nostro destino. Chi vuole metterci i soldi c’è. Ci sono delle offerte, speriamo che non venga reso impossibile l’entrata in società di questi nuovi investitori. E’ una situazione molto complessa e intricata, assurda, che lascia senza parole, perché il fatto che la Sampdoria, una squadra così gloriosa, possa scomparire dal panorama è una cosa vergognosa e probabilmente anche le istituzioni avrebbero dovuto controllare quello che succedeva. Sui tifosi genoani dico che gli sfottò ci stanno soprattutto perché sono venuti su proprio nell’anno peggiore della nostra storia. Sinceramente io non festeggerei mai il fallimento del mio avversario. Non è così che si battono i rivali, si battono sul campo, però ognuno ha la sua dignità”. 

Lei è nato a Livorno, come è diventato tifoso della Samp? “Io sono arrivato a Genova a 10 anni, per cui ero un bambino. A dodici anni mi hanno preso nelle giovanili della Samp e quando uno indossa quei colori li ama per sempre. Ero in odore di approdare nella primavera poi però ho sfondato in un altro campo. E’ stata un’esperienza meravigliosa, tanto è che ancora oggi sono legatissimo a questi colori e lo sarò sempre”.

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