giovedì , 2 Maggio 2024
Home Rubriche L'editoriale L’editoriale di D. Garbo: “Germania, arriviamo 18 anni dopo il trionfo di Berlino”
L'editorialePrimo pianoTutte le news

L’editoriale di D. Garbo: “Germania, arriviamo 18 anni dopo il trionfo di Berlino”

L'Italia si qualifica con brivido. Il punto di Daniele Garbo

Daniele Garbo

di Daniele Garbo – La paura fa 90. Anzi 93, il minuto in cui Cristante sgambetta Mudryk lanciato verso la porta di Donnarumma. Per l’arbitro spagnolo Manzano non ci sono gli estremi per la concessione del calcio di rigore e il Var conferma la sua decisione non richiamandolo all’on field review.
L’Italia la sfanga e grazie al pareggio con l’Ucraina vola agli Europei di Germania per difendere il titolo conquistato a Wembley due anni fa. Se non avessero fischiato a noi un rigore come questo, avremmo scatenato la rivoluzione parlando di scandalo. Ma siccome ultimamente all’Ucraina non ne va bene una, tutto passa in cavalleria. Magari avremmo vinto lo spareggio con Israele e ci saremmo qualificati ugualmente, ma così ci siamo tolti ogni dubbio e ogni rischio. E’ il calcio, bellezza.

E allora parliamo di aspetti tecnici e tattici che è meglio. Forse.

Non è stata una passeggiata perché l’Ucraina era un’avversaria molto più forte della Macedonia del Nord e perché l’Italia non è una grande squadra. Speriamo lo diventi, ma non ne siamo così sicuri.
Il lavoro di Spalletti si vede nell’impegno dei giocatori, nello spirito, nell’atteggiamento, nella disponibilità ad aiutarsi l’un l’altro. Si intravede anche qualche idea di gioco, ma senza il lavoro quotidiano il tecnico toscano più di tanto non può incidere.
Il fatto è che senza giocatori di livello internazionale è difficile essere competitivi, al di là della bravura del Commissario Tecnico. E di giocatori di livello internazionale questa Italia ne ha forse un paio: Chiesa e Barella, i migliori in campo contro l’Ucraina. Troppo poco per pensare di difendere il titolo europeo.

L’Italia è superiore a poche nazionali, rischia con molte ed è inferiore, almeno sulla carta, a Spagna, Inghilterra, Germania, Francia e Portogallo. Ma è vero che uno scenario simile era presente anche agli ultimi Europei, dove l’Italia di Mancini realizzò un autentico miracolo. Saremo insomma i soliti outsider, come siamo stati spesso. Un ruolo nel quale talvolta riusciamo ad andare oltre i nostri limiti. Questa Italia è, almeno oggi, la perfetta espressione di un campionato mediocre qual è la serie A, in cui si gioca un calcio su ritmi bassi e con intensità modesta.

Analizzando i reparti, possiamo dire che la difesa è ancora in cerca di assestamento. Niente da dire sui due esterni, Di Lorenzo e Dimarco, che sono una garanzia. Molti dubbi sui centrali, anche se con l’Ucraina la prova di Buongiorno è stata eccellente, in attesa di conferme contro avversari più probanti. A centro campo la leadership di Barella è ormai evidente, mentre Frattesi sta crescendo e Jorginho, rigori a parte, è una buona opzione per l’immediato, in attesa di recuperare Locatelli.
L’attacco è il reparto conciato peggio. Manca un centravanti in grado di fare la differenza, di farci vincere le partite “sporche” con una giocata. Raspadori è bravo nel fraseggio, ha doti tecniche interessanti, ma non sarà mai un golaeador di razza anche per ragioni fisiche. Scamacca appare ancora immaturo, Kean va a sprazzi, Berardi, Zaniolo e Politano incidono poco. Insomma, questo passa il convento e dobbiamo accontentarci. Difficile dire se da qui a giugno esploderà un nuovo talento per ora sconosciuto. Ma con questo attacco c’è poco da stare allegri.

Attendiamo il sorteggio del 2 dicembre ad Amburgo con il rischio concreto di finire in un girone di ferro, dato che dovremmo essere in quarta fascia.
E ci auguriamo che il lavoro del CT nelle settimane che ci porteranno dalla fine del campionato, fissata per il 26 maggio, all’inizio dell’Europeo il 14 giugno riesca nell’impresa di migliorare giocatori e nazionale. Senza farci troppe illusioni, ma ricordando cosa è successo l’ultima volta che l’Italia ha giocato una fase finale in Germania. Era il 2006, se leggiamo i nomi di quei giocatori ci prende la malinconia…

Leave a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Articles

Aia: gli arbitri della 35^ giornata di Serie A

L’AIA ha reso note le designazioni arbitrali per la 35^ giornata di...

UCL: semifinale andata, Borussia-PSG 1-0

di Gianluca Stanzione – Al Signal Iduna Park il Borussia Dortmund di...

Serie B: è il Parma la prima promossa in A

Dopo averla sfiorata nella stagione scorsa ai playoff contro il Cagliari, il...

UEL: tutto pronto per Roma-Bayer

di Marcello Baldi – È tutto pronto nella Capitale per la semifinale...