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Penalizzazione Juventus: pubblicate le motivazioni della Corte federale d’Appello

Per la CAF è illecito sportivo

Corte Federale d'Appello

di Francesca Turco – Sono contenute in trentasei pagine le motivazioni della sentenza con cui la Corte federale d’Appello ha revocato la decisione del primo processo e inflitto 15 punti di penalizzazione alla Juventus nell’ambito del caso plusvalenze.

Per la CAF – si legge nel documento pubblicato sul sito della Figc – il comportamento della FC Juventus Spa “integra l’illecito disciplinare sportivo” e la sanzione inflitta “deve tenere conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione che il quadro probatorio emerso è in grado di dimostrare”.

In merito alla revoca del precedente procedimento la CAF spiega: “È indiscutibile che il quadro fattuale determinato dalla documentazione trasmessa dalla Procura della Repubblica di Torino alla Procura federale, e da questa riversata a sostegno della revocazione, non era conosciuto dalla Corte federale al momento della decisione revocata e, ove conosciuto, avrebbe determinato per certo una diversa decisione. Esattamente secondo quanto previsto dall’art. 63, comma 1, lett. d), CGS. E si tratta di un quadro fattuale sostenuto da una impressionante mole di documentazione probatoria”.

Sono infatti più di 14mila le pagine di atti giudiziari oltre alle intercettazioni che la procura di Torino ha trasmesso al capo della Procura Federale Giuseppe Chiné e che hanno permesso di appurare che: “il fatto nuovo che prima non era noto è proprio l’avvenuto disvelamento della intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori” e la presenza “di un sistema fraudolento in partenza (quantomeno sul piano sportivo) che la Corte federale non aveva potuto conoscere e alla luce del quale la decisione deve essere diversa da quella qui revocata”. Un quadro che per la CAF è dimostrato “dalle numerose dichiarazioni (derivanti da intercettazioni), dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla FC Juventus che hanno tutti una natura essenzialmente confessoria”.

Nelle motivazioni è confermata la volontà di punire un sistema strutturato in cui le plusvalenze fittizie erano una pratica abituale, ripetuta e funzionale, all’alterazione dei bilanci bianconeri. Sistema non individuato nella condotta degli altri club. “Scopo del processo sportivo non è giungere a una determinazione numerica esatta dell’ammontare delle plusvalenze fittizie, bensì individuare se un fenomeno di tale natura vi sia effettivamente stato, se esso sia quindi sussumibile sotto la fattispecie dell’illecito disciplinare sportivo e se esso possa essere considerato sistematico”.

Sulla conferma dell’assoluzione per gli altri club e dirigenti coinvolti (Samp, Genoa, Parma, Empoli, il vecchio Novara, Pisa, Pescara e Pro Vercelli) la Corte spiega: “Per gli altri club non sussistono evidenze dimostrative specifiche che consentano di sostenere l’accusa e tantomeno la sistematica alterazione dei bilanci”

Il comunicato della Juventus

La Juventus ha reagito con una nota pubblicata sul sito ufficiale: “Juventus Football Club e il suo collegio di legali hanno letto con attenzione e analizzeranno a fondo le motivazioni, pubblicate poco fa, della decisione delle Sezioni Unite della Corte Federale d’Appello. Si tratta di un documento, prevedibile nei contenuti, alla luce della pesante decisione, ma viziato da evidente illogicità, carenze motivazionali e infondatezza in punto di diritto, cui la Società e i singoli si opporranno con ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI nei termini previsti. La fondatezza delle ragioni della Juventus sarà fatta valere con fermezza, pur nel rispetto dovuto alle istituzioni che lo hanno emesso“.

Parola dunque al Collegio di Garanzia del Coni che potrà valutare eventuali vizi di forma, difformità nell’interpretazione delle norme di giustizia sportiva oppure eventuali violazioni del diritto di difesa.

(FT)

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