Dopo tante polemiche sul rinvio, alla fine è 1-1 tra Napoli e Salernitana al Maradona. Con la sconfitta della Lazio a Milano contro l’Inter, la squadra di Spalletti si giocava il primo dei sei match point scudetto, ma Dia fa il guastafeste e all’84’ pareggia il gol trovato da Oliveira al 62’.
Festa rimandata e azzurri a 71 punti, +18 sulla Lazio (seconda in attesa della Juve) a 5 giornate dalla fine, per un titolo mai in discussione.
La partita
Il Maradona è pronto: stracolmo, colorato e scatenato. La cornice è perfetta ma sin dalle prime battute si intuisce che il match sarà più complicato del previsto per la capolista, con gli uomini di Sousa che mettono subito in chiaro di non voler assistere da spettatori non paganti alla festa azzurra.
Fuori gli infortunati Lozano e Mario Rui, Spalletti sceglie Lozano e Olivera e poi i titolarissimi. Paulo Sousa schiera Boulaye Dia unica punta assistito da Candreva e Kastanos.
Il Napoli schiaccia subito il pedale sull’acceleratore ma fatica a far breccia nel bunker granata. Ci prova più volte di testa Osimhen ma il portiere avversario Ochoa è in giornata di grazia. Il copione è lo stesso per tutto il primo tempo, il Napoli attacca senza trovare la stoccata, così si va al riposo sullo 0-0 e con le statistiche che dicono 80% di possesso palla per gli azzurri.
Nella ripresa si riparte allo stesso modo: assedio del Napoli e muro granata davanti a Ochoa. Al 55’ Spalletti prova a sparigliare: fuori Zielinski e Lozano dentro Elmas e Raspadori.
In partite come queste possono risultare decisive le palle inattive e infatti, al minuto 61 e 20 secondi, il Napoli la sblocca da corner battuto proprio dall’ex Sassuolo: cross perfetto e girata vincente sul secondo palo di Matias Oliveira, forse il meno atteso dei protagonisti. E’ il gol che mette nove dita sullo scudetto. Esplode il Maradona e tutto quello che c’è fuori. Il delirio è pronto.
Sotto di un gol, Paulo Sousa non ha più nulla da perdere e così disegna una Salernitana ultra offensiva con Piatek, Bohinen e Sambia. E’ però il Napoli ad andare vicino al raddoppio con Elmas al 66’, ma il diagonale finisce di poco al lato. Gli azzurri provano ad approfittare degli spazi lasciati ora dai granata ma né Osimhen (78’) né Kvaratskhelia (87’) riescono a mettere il risultato al sicuro. Quando si attende solo il fischio di Marcenaro per dare il via ai festeggiamenti, cala il gelo sullo stadio. A 7 minuti dalla fine, arriva il gol splendido del talento Boulaye Dia, che di sinistro ricaccia indietro la gioia napoletana.
L’assalto finale di Osimhen e compagni non sortisce effetti e dopo 7 minuti di recupero cala il sipario al Maradona.
La squadra azzurra si riunisce delusa al centro del campo, giustamente incoraggiata dai propri tifosi in un tripudio di bandiere e applausi. Nessuna paura, la festa è solo rinviata. Magari a giovedì quando si giocherà a Udine. Per la Salernitana un altro passo verso la permanenza in Serie A.
Il tabellino
Napoli-Salernitana 1-1
Napoli (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera 7 (38′ st Juan Jesus), Anguissa (45′ st Ndombele), Lobotka (44′ st Simeone), Zielinski (15′ st Raspadori); Lozano (15′ st Elmas), Osimhen , Kvaratskhelia. A disp.: Gollini, Marfella, Bereszynski, Ostigard, Zedadka, Demme, Gaetano, Zerbin. All.: Spalletti 6
Salernitana (3-4-2-1): Ochoa; Daniliuc (41′ st Lovato), Gyomber, Pirola; Mazzocchi (23′ st Sambia), Vilhena (23′ st Piatek), Coulibaly, Bradaric (23′ st Bohinen); Kastanos, Candreva (1′ st Botheim); Dia. A disp.: Fiorillo, Sepe, Bronn, Ekong, Maggiore, Iervolino, Nicolussi Caviglia, Bonazzoli. All.: Paulo Sousa 6
Arbitro: Marcenaro
Marcatori: 17′ st Olivera (N), 39′ st Sambia (S)
Ammoniti: Zielinski (N), Olivera (N), Daniliuc (S), Pirola (S)
Espulsi: al 92′ Paulo Sousa per proteste
Le dichiarazioni post partita
SPALLETTI – “Andremo a fare ciò che dobbiamo fare, l’obiettivo è arrivare primi. Nelle partite come quelle di oggi serve anche essere più sporchi, giocare più palle dietro la linea difensiva. In questo momento non siamo brillanti come altre volte: non c’è la qualità che avevamo in precedenza. Questo ultimo chilometro è il più faticoso. Ma si può andare a giocare addosso alla prima punta. La riaggressione determina entusiasmo allo stadio, lo fa partecipare. Il ritmo, la voglia di fare: cresce l’autostima e la voglia di farcela“.
SOUSA – ““Avevamo due decisioni da prendere. Non mi piace passare gran parte della partita con un blocco basso come abbiamo fatto. Questa era stata la nostra scelta, dopo il gol subito abbiamo impostato perché credevo che portare la partita più a lungo possibile potevamo fargli male. Sapevamo che il Napoli è una squadra che a livello di possesso è fortissima, quando non trovano spazio ci sono i singoli che cercano di saltare l’uomo. Abbiamo preso la decisione leggendo la partita capendo il momento di poter far male. Abbiamo alzato il baricentro. Sono felice perché abbiamo deciso bene e contro squadre forti come il Napoli possiamo prendere il risultato”.
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