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Serie A: 6^ giornata, le gare di mercoledì

Cade l'Inter, vittorie per Milan, Napoli, Atalanta e Lazio.

Nelle gare di mercoledì della 6^ giornata, primo turno infrasettimanale di questo campionato il Milan passa a Cagliari e riaggancia l’Inter che incassa la prima sconfitta stagionale a opera del Sassuolo. A Verona Koopmeiners regala i tre punti all’Atalanta. La Lazio di Sarri torna alla vittoria contro il Torino e il Napoli di Garcia fa poker contro l’Udinese. Prima vittoria per l’Empoli che inguaia la Salernitana e Paulo Sousa.

Cagliari-Milan 1-3 ore 18.30

A Cagliari passa il Milan 3-1 in rimonta. Partono molto bene i rossoneri che sfiorano il vantaggio già al secondo minuto con potente tiro di Reijnders. L’olandese ci riprova due minuti più tardi seguito da Florenzi che dai 30 metri spedisce alto. Al 10′ minuto ancora un’occasione rossonera con un colpo di testa di Okafor che si ripete al 26′ servito da Reijnders ma il piattone è preda del portiere dei sardi Radunovic. Il Milan gioca e la squadra di Ranieri prova a colpire di rimessa. Al 29’ inaspettatamente sono i rossoblù a sbloccare il match con un sinistro di Luvumbo che si infila sotto alla traversa. Al 40’ la partita torna in equilibrio. La pareggia Okafor, alla prima da titolare, che sfrutta un errore di Radunovic. Poco prima dell’intervallo il Milan completa la rimonta con Tomori (46’) ancora con la complicità del numero uno rossoblù.

Al 56’ è ancora Luvumbo ad andare vicino al gol del pari dei padroni di casa. Allora il Cagliari alza i giri e si rende più pericoloso ma proprio nel suo momento migliore viene punito da un bolide di destro di Loftus-Cheek che fa 3-1 su assist di Pulisic e chiude definitivamente il match. Senza esito infatti gli ultimi due tentativi dei sardi che all’88’ potrebbero accorciare con Oristanio servito dal solito Luvumbo e poi al 92′ con Deiola che ci prova dai 0 metri ma Sportiello blocca in due tempi.

Finisce 3-1 per la squadra di Pioli che sale a quota 15 e riaggancia l’Inter sconfitta dal Sassuolo. Il Cagliari resta a quota 2 in fondo alla classifica scavalcato dall’Empoli che a Salerno ha centrato la prima vittoria.

Empoli-Salernitana 1-0 ore 18.30

Un gol di Baldanzi nel primo tempo regala il successo all’Empoli alla seconda uscita in panchina di Aurelio Andreazzoli. I toscani arrivavano allo scontro diretto con la Salernitana con 5 sconfitte e nessun gol segnato. Nella squadra di Paulo Sousa, alla ricerca del primo successo stagionale dopo 3 pareggi, si rivede Dia tra i titolari. Il match parte malissimo per Andreazzoli che al 10’ è già costretto al primo cambio perché Pezzella è cosyretto a lasciare il campo dopo un contrasto con Kastanos. Passano appena 3 minuti e anche Bereszynski deve arrendersi a un problema muscolare. Seconda sostituzione forzata e secondo slot su tre bruciato. La prima occasione del match è comunque per l’Empoli con Cancellieri servito in profondità, ma Ochoa devia in angolo. Ci riprova subito Walukiewicz dalla distanza ma il portiere messicano respinge.
Al 21’ si vede la Salernitana che trova il gol con Jovane Cabral che però viene annullato per fuorigioco. I toscani rispondono con Baldanzi al 23’ che spreca una facile occasione ma si fa perdonare al 34’ firmando il vantaggio con un tap-in su assist di Cancellieri. Prima della fine del tempo l’Empoli sfiora più volte il secondo gol ed  è Maleh  al 45’ a mancare l’occasione più ghiotta.

A inizio ripresa Paulo Sousa rivoluziona la sua squadra il risultato è un tentativo di Kastanos dalla distanza che esce di poco al lato. Al 65’ il tecnico portoghese prova la carta Dia ma è l’Empoli ad andare più volte vicino al raddoppio prima con Gyasi poi con Maleh. Sfortunati i granata al 42’ quando il capoverdiano Cabral colpisce il quarto palo in questo campionato.

Finisce 1-0 per l’ Empoli che sale a quota 3 agganciando proprio la Salernitana che ora riflette sul futuro della guida tecnica.

Hellas Verona-Atalanta 0-1 ore 18.30

Dopo la vittoria con il Cagliari, l’Atalanta trova conferme passando di misura al Bentegodi grazie a Koopmeiners in un match equilibrato fino al termine.
Atteggiamento aggressivo sin dal calcio d’inizio per la Dea, linea alta e attacco sugli esterni a intimorire i padroni di casa. Il vantaggio dei bergamaschi arriva al 13′. De Roon pesca Koopmeiners in area di rigore che incrocia con il piede debole e batte Montipò per il vantaggio. L’olandese fa 16 in maglia Atalanta e firma il suo terzo gol in carriera al Verona, tutti al Bentegodi. L’Hellas non abbozza e accenna una reazione: slalom di Terracciano che si accentra e calcia d’interno destro dal limite. La conclusione dell’esterno è troppo debole e Carnesecchi blocca senza preoccupazioni. Il baricentro alto dei nerazzurri complica la fase di costruzione del Verona, che alza il ritmo senza però creare pericoli nell’area avversaria. Al 34’ Koopmeiners lancia in area Lookman, l’ex Leicester appoggia di prima al centro per Pasalic che arriva in ritardo all’appuntamento per lo 0-2. Grossa chance per gli uomini di Gasperini, i quali si sarebbero visti comunque annullare la potenziale rete per offside di Lookman. Poche occasioni, tanti scontri fisici: si va all’intervallo con l’Atalanta in vantaggio sull’Hellas.

Entra in campo un Verona diverso nella ripresa, i gialloblù provano immediatamente a impensierire Carnesecchi con un colpo di testa di Hien in area. Il tentativo da buona posizione del difensore termina però alto sopra la traversa. Sfiora il raddoppio, invece, Djimsiti al 65’. L’Atalanta guadagna calcio di punizione sul lato destro della trequarti avversaria, Koopmeiners disegna perfettamente un cross per la testa del compagno. Il centrale nerazzurro colpisce vedendo sfilare il pallone di poco a lato del palo. Così come il primo tempo, anche il secondo vive di grande equilibro: la fisicità delle due squadre ha la meglio per lunghi tratti sulla qualità di gioco. Gasperini chiama a gran voce il gol per chiudere la gara, il match point lo ha De Ketelaere al 78’. Il belga si divora incredibilmente la chance per mettere in ghiaccio il risultato, spedendo alto su colpo di testa a porta spalancata. La sfida si accenda nel finale: il subentrato Suslov calcia dal limite ed impegna per la prima volta Carnesecchi, Hateboer trova l’opposizione di Montipò sul suo destro in area di rigore. Chiude in attacco l’Atalanta senza trovare il raddoppio, dopo 5’ di recupero Dionisi fischia la fine.
I bergamaschi trovano il secondo successo consecutivo dopo la gara con il Cagliari e si posiziona al quarto posto. Altro stop per l’Hellas dopo i 6 punti guadagnati nelle prime due giornate. Ad attendere la squadra di Gasperini sarà la Juve nel prossimo turno, il Verona affronterà il Torino nel posticipo di lunedì 2 ottobre. (e.c.)

Inter-Sassuolo 1-2 ore 20.45

E’ un turno infrasettimanale amaro per l’Inter che interrompe la striscia positiva proprio davanti il suo pubblico contro la solita bestia nera Sassuolo. La squadra di Dionisi rimonta lo svantaggio iniziale firmato da Dumfries con un super Berardi che prima serve l’assist per il pareggio di Bajrami e poi firma il gol del sorpasso che regala la vittoria ai neroverdi.

Nel primo tempo la squadra di Inzaghi si rende protagonista fin da subito, soprattutto sulla fascia destra con Thuram. Il Sassuolo concede campo e prova a difendersi in maniera ordinata, ma sono i ragazzi di Simone Inzaghi ad andare vicini al vantaggio con Thuram abile a sfruttare di testa un cross di Dumfries ma non trova la porta. Il Sassuolo risponde quasi subito e al 39’ spaventa Sommer con un tiro potente di Toljan che trova pronto il portiere nerazzurro. Al primo minuto di recupero si sblocca finalmente la partita, ancora sull’asse Thuram-Dumfries con il secondo che controlla un passaggio del compagno  e insacca il momentaneo vantaggio dei padroni di casa. Si va negli negli spogliatoi con il punteggio di 1 a 0 per i nerazzurri.

Dura poco la festa per i tifosi interisti che al 54’ vedono arrivare di gran fretta Berardi che serve  Bajrami. Conclusione di prima intenzione sul primo palo e risultato che torna in parità con la complicità di un Sommer non impeccabile. L’Inter non sembra più in partita, concede campo e lascia il pallino del gioco agli avversari che ringraziano. E’ proprio la stella del  Sassuolo Berardi che al 63′ gela San Siro. Evita prima Mkhitaryan e con il solito sinistro da fuori area batte il portiere nerazzurro e porta in vantaggio i suoi.

Nei minuti finali, i ragazzi di Inzaghi le provano tutte e si gettano in avanti nel tentativo di potere acciuffare almeno il pari ma l’assedio apre il campo alle ripartenze del Sassuolo che in più occasioni manca il gol del ko. Si chiude cosi la partita e la striscia positiva della squadra capolista in Serie A. (s.p.)

Lazio-Torino 2-0 ore 20.45

Terza partita consecutiva in casa per la Lazio, che viene dai pareggi contro Atletico Madrid e Monza, entrambi per 1-1. Il Torino, con il doppio dei punti dei biancocelesti, nell’ultimo turno di campionato ha fermato la Roma di Mourinho, sempre con il risultato di 1-1.

La prima occasione del match è per i granata, con Vlasic che impegna Provedel e successivamente Zapata che non riesce a ribadire in rete sulla respinta. La Lazio si affaccia in avanti al minuto 16’, con Casale che spara alto da dentro l’area di rigore sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Al 25’ Juric è costretto al cambio forzato: problema muscolare per Buongiorno, che si tocca l’inguine destro dopo un contrasto con Immobile. Al suo posto Sazonov. Il primo tiro nello specchio della porta da parte della Lazio arriva al 42’ con Zaccagni che però calcia centrale tra le braccia di Milinkovic-Savic. Un minuto dopo risponde il Toro con un colpo di testa di Zapata, bloccato con sicurezza da Provedel. Poche emozioni al termine del primo tempo, con entrambe le squadre ad aver concesso poco difensivamente ma, soprattutto la Lazio, in difficolta in fase di costruzione.

Ripresa che comincia senza nessuna variazione tattica da parte dei due allenatori. Al 56’ arriva la prima svolta della partita ed è in favore dei biancocelesti. Felipe Anderson imbecca perfettamente Lazzari, con il terzino che di piatto al volo riesce a crossare in area di rigore: sul pallone si avventa Matías Vecino, che impatta la sfera e batte Milinkovic-Savic con la complicità di una deviazione da parte di Bellanova. Il Toro va vicino al pareggio con la conclusione al volo di Lazaro, pescato dal neoentrato Radonjic. Il gol regala comunque fiducia alla Lazio, che ha una nuova chance con Immobile al 70’ che prova la conclusione potente da fuori ma viene murato. È solo il preludio al gol, che arriva 5 minuti più tardi: Felipe Anderson inventa ancora una giocata geniale per l’inserimento tra le linee di Mattia Zaccagni, che entra in area e piazza col piattone, alla sua maniera, alla sinistra di Milinkovic-Savic.
Una rete che di fatto mette la parola fine sulla partita, con i biancocelesti che all’87’ sfiorano addirittura la terza rete con l’accoppiata Isaksen-Castellanos: sterzata e cross da parte del primo, con l’attaccante che in rovesciata manda al lato di pochissimo. L’ultimo brivido del match arriva al 94’: dopo un controllo al VAR, Fabbri cancella un calcio di rigore inizialmente assegnato in favore del Torino per sospetto fallo di mano da parte di Hysaj.

La Lazio vince la sua prima partita casalinga stagionale e si porta a quota 7 punti, riprendendo contatto con la parte sinistra della classifica, che ora dista un solo punto. Il Torino rimedia la seconda sconfitta stagionale, dopo quella contro il Milan. La squadra di Juric rimane a 8 punti, con una lunghezza di vantaggio sulla Lazio. (m.b.)

Napoli-Udinese 4-1 ore 20.45

Al Maradona si sfidano il Napoli, reduce dalla gara di Bologna che ha creato qualche turbolenza nello spogliatoio, e l’Udinese alla ricerca della prima vittoria in questo torneo. Rispetto a domenica Garcia preferisce Politano a Raspadori nel tridente d’attacco e Mario Rui a Olivera sulla linea a 4 di difesa. Sottil invece si affida ancora all’undici uscito sconfitto dalla gara casalinga con la Fiorentina.

La gara la fa da subito il Napoli, già nei primi 5 minuti si contano un paio di occasioni prima di Osimhen e poi di Kvaratskhelia. Al 10′ il primo vero pericolo per i friulani arriva da Zielinski che, servito da Di Lorenzo, dribbla bene Bijol ma spara alto da dentro l’area. Al 14′ il contatto in area tra Kvaratskhelia e Ebosele prima viene considerato regolare dall’arbitro Manganiello che però cambia idea richiamato alla VAR. Dopo l’errore di Osimhen a Bologna stavolta tocca a Zielinski che calcia un rigore impeccabile segnando al minuto 17. Prima della mezz’ora il Napoli arriva abbastanza facilmente almeno tre volte alla conclusione, prima con Kvaratskhelia, poi con Osimhen e successivamente con Mario Rui ma Silvestri fa sempre buona guardia. Udinese non pervenuta. Al 39′ i padroni di casa raddoppiano: Politano in posizione centrale serve Osimhen che colpisce sporco e supera Silvestri. In chiusura di tempo l’unica occasione creata dall’Udinese, destro da fuori area di Lovric con palla alta di poco. La ripresa conferma quanto visto nel primo tempo, Napoli in avanti alla ricerca del raddoppio, Udinese a difendersi e a ripartire. La squadra di Sottil sicuramente meglio del primo tempo ma sempre con enormi difficoltà ad arrivare negli ultimi 30 metri.

Prima di uscire dal campo per Simeone, Osimhen sfiora la doppietta al 52′, mentre Politano continua a regalare rifiniture a Kvaratskhelia che al 56′ colpisce un palo. Dopo un altro legno al 67′, il georgiano ritrova il gol, che mancava da 192 giorni, con un tocco a superare Silvestri dopo aver rubato la palla in pressing su Bijol (74′). L’Udinese accorcia le distanze all’80′ con uno spettacolare gol di Samardžic che parte dalla linea centrale del campo, salta in dribbling chiunque lo affronti e, dopo uno scambio veloce con Success, elude l’ultimo ostacolo in area e batte Meret. Sottil incita la sua squadra ma non basta, il Napoli segna il quarto gol all’81′. Ci pensa Simeone di testa servito da uno scatenato Kvaratskhelia in fuga sulla sinistra. Finisce con la vittoria del Napoli che ritrova Osimhen e Kvaratskhelia in forma scudetto, mentre l’Udinese deve rimandare ancora una volta l’appuntamento con il primo successo stagionale. (m.s.)

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