E partito il ritiro della Nazionale in vista delle due gare valide per le qualificazioni a Euro2024.
I convocati da Roberto Mancini si sono ritrovati al Centro Tecnico di Coverciano per preparare le gare di giovedì allo Stadio ‘Diego Armando Maradona’ contro l’Inghilterra e di domenica 26 marzo a La Valletta contro Malta.
Gli Azzurri si alleneranno presso il Centro Federale fino a mercoledì mattina per poi raggiungere Napoli. Mancini deve fare i conti con le prime defezioni: out Federico Dimarco (sostituito da Emerson Palmieri) e Federico Chiesa usciti malconci da Inter- Juve; Ivan Provedel, portiere della Lazio, è rimasto a Roma a causa dello stato febbrile che aveva messo a rischio la sua presenza nel derby. Al suo posto il portiere della Cremonese Marco Carnesecchi alla prima chiamata in azzurro.
La conferenza stampa di Mancini
Primo giorno di ritiro e consueta conferenza stampa di Roberto Mancini nella quale il ct ha toccato diversi argomenti.
Questa è anche la prima senza l’amico di sempre, Gianluca Vialli, scomparso nel gennaio scorso. A Napoli la Nazionale indosserà una maglia speciale per ricordarlo. C’è commozione nelle parole di Mancini: “E’ la prima senza Luca. Ne parlavo prima coi ragazzi, per noi sarà importante comunque ricordarlo. Come se fosse qui con noi. E’ chiaro che non sarà una cosa così semplice: lui aveva i suoi spazi, faceva delle cose interessanti per i ragazzi. Sicuramente non è semplice ma la vita deve andare avanti e dovremo cercare di fare bene anche per lui. E soprattutto dovremo ricordare quello che lui ci ha lasciato“.
SULL’INGHILTERRA: “Italia-Inghilterra ormai è diventata una classica, si gioca molto spesso, un po’ come Italia-Germania di anni indietro. Loro sono da diverso tempo una grande Nazionale, piena di giocatori di talento, di forza, di tecnica. Sarà una partita dura come lo sono state tutte le altre. L’importante è partire bene perché non è un gruppo così semplice, dentro c’è l’Ucraina che non è una Nazionale tra le ultime. Quella con l’Inghilterra è diventata una gara importantissima. E poi la Nazionale è importante, tutti vogliono giocare Europei e Mondiale. Le motivazioni sono tante, veniamo da un mese con tante partite, i giocatori sono anche sotto stress ma noi abbiamo questi giorni e dobbiamo provare a recuperare per giocare al meglio giovedì. E poi non si sa mai nella vita, rivincere un altro Europeo. Ma prima bisogna qualificarsi”
SU RETEGUI – Kane, Grealish, Foden e Saka: Southgate davanti ha diverse soluzioni, quelle che mancano all’Italia considerate anche le indisponibilità di Ciro Immobile e Giacomo Rapadori. Mancini spiega così la decisione di convocare Mateo Retegui, centravanti del club argentino Atletico Tigre: “Lo seguivamo da tempo, è un ragazzo giovane, non pensavamo che ci dicesse di sì . Quindi abbiamo un po’ tergiversato e invece ci ha detto subito sì appena lo abbiamo chiamato. E’ un giocatore giovane quindi può migliorare molto. E’ una speranza per noi che possa essere importante”.
SUGLI ORIUNDI – “Il mondo è cambiato e tutte le nazionali europee e mondiali hanno giocatori naturalizzati. Noi abbiamo giocatori che hanno fatto tutta la trafila con le nostre nazionali e poi sono stati presi da altri paesi. Dobbiamo fare la stessa cosa perché ci sono tanti oriundi nel mondo. In Italia non ci sono giocatori italiani. Se si lamenta Southgate noi siamo messi molto peggio”.
SUI POCHI ATTACCANTI: “Non so per quale motivo vengano fuori pochi attaccanti, siamo davvero molto limitati nel reparto offensivo. Ci sono gare a livello Primavera che non hanno italiani. Abbiamo tre squadre ai quarti di finale di Champions League, ma su tre squadre gli italiani al massimo sono 7/8. La realtà è questa”. Più in generale, sui pochi giocatori italiani convocabili, Mancini ha la sua spiegazione: “Noi giocavamo 3-4 ore per strada e poi andavamo ad allenarci, oggi questo non accade più. Non è un caso se i giocatori nascono ancora in quei paesi, come Uruguay, Argentina o Brasile, dove si gioca ancora molto per strada”.
SU GNONTO – Rispetto ad altri Paesi, l’Italia non fa più scouting: “Si sono fatti 100 gol in meno in campionato rispetto ad un anno fa? Non so perché, comunque di giocatori italiani che segnano non ce ne è molti. Se andiamo a guardare la classifica dei marcatori di A il primo attaccante italiano è Immobile. Ancora adesso mi chiedo perché nessun club italiano ha acquistato Gnonto che gioca titolare in Premier. C’è Oristanio, che gioca bene in Olanda. Zaniolo è un po’ l’emblema, non giocava e poi s’è ritrovato titolare in Champions League. Dobbiamo cercare di andare a scovarli da qualche parte, in tutti i modi”.
SU PAFUNDI – In merito alla convocazione del diciassettenne Simone Pafundi dell’Udinese, che conferma la grande attenzione sui giovani, il ct non usa mezzi termini: “Prima Pafundi, poi tutto il resto: questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi vent’anni. Crediamo molto in lui“.
SULLE MANCATE CONVOCAZIONI DI CASALE E ZACCAGNI – “Casale è un giocatore che seguiamo come seguiamo i pochi italiani che ci sono. Zaccagni è venuto con noi quando giocava ancora nel Verona e sta facendo un ottimo campionato e non c’è nessuna motivazione particolare, la Nazionale è aperta a tutti e se continua così ci sarà altre volte“.
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