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Esclusiva Bruscolotti: “Napoli-Milan? Campionato chiuso”

L'ex difensore azzurro: "Conta di più la Champions"

di Antonio FrateiacciMilan e Napoli si affronteranno per tre volte nel giro di 16 giorni. Il primo round si disputerà al Diego Armando Maradona domani sera. In palio, per i padroni di casa,  c’è lo scudetto, per gli ospiti l’accesso alla prossima Champions League. Esattamente quella Champions che vedrà affrontarsi la squadra di Spalletti a quella di Pioli nei quarti di finale. Il Napoli dovrà fare i conti con l’assenza del suo cannoniere: Osimhen. Al nigeriano, rientrato dagli impegni con la sua Nazionale, è stata riscontrata una lesione a carico dell’adduttore sinistro. Out per il match di campionato, farà l’impossibile per recuperare in vista della gara europea. 

Regolamento di conti

Nonostante l’assenza del capocannoniere del campionato Victor Osimhen, Di Lorenzo e compagni sono chiamati a vincere, non solo per la classifica, ma soprattutto per vendicare lo “smacco” del 1° maggio del 1988. Quel giorno i partenopei, campioni d’Italia in carica, perdono infatti la sfida decisiva tra le mura amiche contro il Milan di Arrigo Sacchi. Una vittoria per 3-2 che permette ai rossoneri di scavalcare gli azzurri in testa alla classifica del campionato di Serie A e che si rivelerà decisiva per la conquista dello scudetto. Il primo tempo si conclude sul risultato di 1-1. Al vantaggio milanista di Pietro Paolo Virdis risponde, neanche a dirlo, Maradona con una magistrale punizione. Nella ripresa è ancora Virdis a portare in vantaggio gli ospiti, con un colpo di testa su assist al bacio di Ruud Gullit. Il tris rossonero lo firma Marco Van Basten sempre su assist di Gullit. Careca accorcia le distanze su colpo di testa, ma serve solamente a ridurre il passivo. Il Milan sbanca Napoli e si porta in testa alla classifica della Serie A con un punto di vantaggio e a fine stagione si laurea campione d’Italia. In questa stagione le parti sono invertite.

Bruscolotti in esclusiva a bttfnews.it

In esclusiva a bttfnews.it, Giovanni Bruscolotti, difensore campione d’Italia con il Napoli nella stagione 1986/87 e tra i protagonisti di quella gara dell’88,  

Come si vive una partita del genere?: “Come la vuoi vivere? Una volta che perdi lo scontro diretto che poi ha segnato la perdita del secondo scudetto del Napoli, come la vivi, la vivi male. Una cosa impensabile per certi versi. Però il calcio è questo”.

Come si fermavano Gullit e Van Basten?: “Io marcavo Donadoni”. 

Una rivincita per lo sgambetto dell’88? “Sicuramente la rivalità contro la Juventus è più forte per l’ambiente partenopeo, però insomma anche le altre certamente non stanno simpatiche. Quest’anno però è diverso, ormai credo che la lotta scudetto sia già segnata. Sarà una partita come tante altre, non avrà il fascino del risultato. Il divario in classifica è troppo elevato, non credo che il titolo sia in bilico. Gli incontri più importanti sono i prossimi, la Champions League. Il campionato dice poco.”

Assenza di Osimhen: “Il Napoli ha vinto anche senza Osimhen. Proprio nella gara di andata il Napoli ha vinto a San Siro contro i rossoneri e Osimhen era infortunato e Simeone segnò la rete decisiva. Osimhen è sicuramente molto importante ma ci sono gli altri che scalpitano e hanno tanta voglia di dimostrare”. 

Cosa ha in comune questo Napoli con il suo Napoli?: “Similitudini non ce ne sono perché gli uomini non sono gli stessi, sono diversi. C’è diversità in tutto, nel modo di essere, di vivere, di giocare. A distanza di anni i paragoni sono improponibili, ogni cosa ha il suo tempo”.

A chi vanno i meriti per aver costruito un Napoli così forte?: “Gli artefici sono tanti, tutti. Si parte dalla società per finire al magazziniere. Tutti hanno la loro parte di merito. Senza dubbio non è una cosa improvvisata, in primis ci vuole dietro una solidità societaria. Poi in estate sono stati fatti acquisti azzeccatissimi, nessuno poteva immaginare il rendimento dei nuovi acquisti”.

Kvaradona?: Non scherziamo, chi lo dice bestemmia. Non vanno ascoltate queste cose, fanno parte di fantasie. Ognuno deve essere se stesso. Kvaratskhelia ha tutte le qualità per diventare un gran giocatore, dopodiché avrà anche lui il suo numero da difendere”.

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