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Berlusconi: tutti gli allenatori dal Milan al Monza

Gioco dominante, difesa a 4 e Boban trequartista i suoi tre dogmi

Istrionico, invasivo e invadente, ironico: questo e molto altro è stato Silvio Berlusconi nei rapporti con tutti i suoi allenatori, alcuni ingaggiati altri letteralmente inventati.
Nei 31 anni di successi con il Milan e 5 stagioni alla guida del Monza, Silvio Berlusconi, scomparso stamattina, ne ha avvicendati ben 19: quindici sulla panchina rossonera, quattro in Brianza.

Gli  allenatori al Milan

LIEDHOLM – Il primo tecnico dell’era Berlusconi è stato Nils Liedholm, già in panchina con la gestione Farina poi riconfermato per la stagione successiva (1987). In primavera, dopo quattro gare senza vittorie, il Barone però viene esonerato sostituito da Fabio Capello.

SACCHI – Berlusconi è un fautore del calcio estetico, ama vincere comandando il gioco. Si innamora così dell’allenatore di quel Parma che, seppur in Serie B, elimina il Milan dalla Coppa Italia. Quell’allenatore è Arrigo Sacchi che grazie al Cavaliere da sconosciuto diventa il Profeta di Fusignano. I metodi sacchiani erano particolarmente indigesti per le stelle che componevano la rosa del Milan, trio olandese su tutti.  Berlusconi non ci pensò un momento a schierarsi dalla parte del tecnico: “Sacchi è l’allenatore che ho scelto io e rimarrà anche il prossimo anno. Di voi, invece, non so chi resterà. Buon lavoro”. Posizione netta che porta otto titoli, in particolare due Coppe Campioni.

CAPELLO –  Viene chiamato a sostituire l’esonerato Liedholm ma resta alla guida dei rossoneri solo fino alla fine della stagione centrando la qualificazione in Coppa Uefa. Torna a fare il manager in Mediolanum, ma viene richiamato nel 1991 per sostituire Arrigo Sacchi che aveva accettato di guidare la Nazionale italiana. Capello conquisterà quattro campionati italiani, quattro Supercoppe italiane, una Champions League e una Supercoppa europea. Tornerà ancora nel 1997-98 dopo la parentesi spagnola al Real Madrid, ma l’esperienza non fu fortunata.

TABAREZ: Grazie alla buona stagione alla guida del Cagliari, Oscar Washington Tabarez viene scelto per il dopo Capello, stagione 1996. L’avventura al Milan parte male, i rossoneri escono sconfitti in Supercoppa italiana per mano della Fiorentina di Batistuta. Il rapporto non decolla: bollato dal presidente come “un tipo da Sanremo“, l’uruguaiano rassegna le dimissioni a dicembre.

ZACCHERONI – Anche con Alberto Zaccheroni, nonostante l’inaspettato scudetto del centenario nel ’99, l’amore non sboccia. L’anno successivo al titolo parte malissimo con la sconfitta in Supercoppa italiana col Parma e si chiude con un terzo posto..Il presidente non sopporta la difesa a 3 e altre scelte dell’allenatore a cui impone persino l’impiego di Boban sulla trequarti. Berlusconi arriva a definire Zac “un sarto che può rovinare una buona stoffa”. Fine della storia: Zaccheroni viene esonerato a marzo 2001 dopo l’eliminazione in Champions.  

MALDINI – Il 14 marzo 2001, dopo l’esonero di Zaccheroni,  Cesarone Maldini viene temporaneamente sulla panchina della prima squadra come direttore tecnico, per affiancare l’allenatore Mauro Tassotti. Il duo traghetta il Milan nei 3 mesi che mancano per terminare la stagione. Storica la vittoria nel derby per 6-0.

TERIM –  Per il turco il cammino è molto simile a quello di Tabarez. Fatih viene scelto per la qualità del suo gioco ma i risultati non arrivano e il rapporto si chiude dopo una sola stagione.

ANCELOTTI –  Dopo l’esperienza turbolenta alla Juventus, il 5 novembre 2001 Carlo Ancelotti è chiamato a sostituire in corso Terim e diventerà il secondo allenatore con più panchine rossonere dopo Nereo Rocco (459). Berlusconi chiedeva che la squadra giocasse bene e nasce l’idea dell’albero di Natale per far giocare tutti i giocatori di qualità.  L’intuizione vincente è Pirlo impiegato come regista basso. Al termine del campionato 2009, Ancelotti conferma il divorzio consensuale con la società di Berlusconi, con lui in panchina arrivano uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, due Champions League.

LEONARDO – Eredita la panchina di Ancelotti nella stagione 2009/2010. Da giocatore uno dei preferiti dal Cavaliere, non si può dire lo stesso da allenatore definito “troppo testardo”. Peraltro nei piani di Leo c’era un futuro da dirigente e non in panchina. A fine campionato saluta e se ne va.  

ALLEGRI –  Dopo Leo, Berlusconi vuole Max Allegri che porta da Cagliari a Milano. Max conquista il suo primo scudetto proprio con al primo anno con i rossoneri interrompendo il dominio dei cugini interisti. Resterà in rossonero per tre stagioni e mezza fino all’esonero del gennaio 2014. Fu l’ultimo allenatore vincente dell’era berlusconiana.

SEEDORF – Esonerato Allegri, il 16 gennaio 2014 Clarence Seedorf prende le redini del Milan firmando un contratto fino al 2016. L’esperienza durerà solo 3 mesi: alla fine di quel campionato (11 vinte, 2 pareggiate, 9 perse) la squadra termina ottava finendo anche fuori dall’Europa League e l’olandese viene quindi esonerato.

INZAGHI – Per rimpiazzare Seedor, Berlusconi sceglie la soluzione interna promuovendo Filippo Inzaghi dalla Primavera alla prima squadra. Al termine del campionato (2014/2015) Pippo chiude in decima posizione, frutto di 13 vittorie, 13 pareggi, 12 sconfitte, che comporta l’esclusione dalle coppe europee per il secondo anno consecutivo. Viene esonerato nonostante il contratto lo legasse ai rossoneri anche per la stagione successiva.

MIHAJLOVIC – Il 16 giugno 2015, Sinisa subentra a Pippo Inzaghi, firmando un contratto biennale. Conquista la finale di Coppa Italia ma, a seguito della sconfitta casalinga 1-2 contro la Juventus in campionato, giunta al culmine di una serie di prove negative con 5 partite consecutive senza vittorie, il 12 aprile 2016 viene esonerato e sostituito da Cristian Brocchi.

BROCCHI – A seguito dell’esonero di Mihajlovic, la guida tecnica del Milan è affidata a Christian Brocchi che resterà in sella fino al termine della stagione. Il 26 giugno 2016 comunica la decisione di voler lasciare la panchina e due giorni dopo il Milan annuncia Vincenzo Montella. Verrà poi richiamato nell’ottobre 2018 sulla panchina del Monza in Serie C per sostituire l’esonerato Marco Zaffaroni. Il 28 maggio 2021 Brocchi rescinde il contratto con la società brianzola.

MONTELLA – Sarà l’ultimo allenatore del Milan targato Berlusconi. Il 30 giugno 2016 il club rossonero ne annuncia l’ingaggio. A dicembre centra il suo primo trofeo, il ventinovesimo dell’era berlusconiana: la Supercoppa italiana a Doha battendo la Juventus ai rigori. Ma di lì a poco il Milan passerà nelle mani di Yonghong Li.

Gli allenatori al Monza

ZAFFARONI – Marco Zaffaroni ègià alla guida del Monza al momento del passaggio a Berlusconi e Galliani. Viene esonerato dopo poco sostituito da Brocchi.

STROPPA – Prende il posto di Cristian Brocchi nella seconda stagione di Serie B il 28 maggio 2021. È proprio Giovanni Stroppa l’allenatore della storica promozione in Serie A dopo 20 anni di attesa centrata dal playoff vinto contro il Pisa. L’esordio nella massima serie non è così fortunato: 1 punto nelle prime 6 giornate. Stroppa è esonerato e sostituito da Raffaele Palladino.

PALLADINO – Altra intuizione di Silvio Berlusconi, l’ultima. Raffaele Palladino, allenatore della Primavera, viene promosso in prima squadra il13 settembre 2022. Termina la stagione all’undicesimo posto e questo gli vale il prolungamento del contratto per il prossimo campionato.

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