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Calciomercato: quando i tifosi dicono no

Contestazioni a Cuadrado e Lukaku, minacce francesi a Vlahovic

Cuadrado-Lukaku-Vlahovic: tre operazioni di mercato, in qualche modo collegate l’una all’altra, che hanno scatenato un vero e proprio effetto domino di proteste.

C’è il NO degli interisti all’arrivo di Juan Cuadrado, il NO degli juventini a Romelu Lukaku, e il NO sconcertante dei parigini a Dusan Vlahovic.
Prese di posizioni forti, una ben ben oltre le righe, che difficilmente incideranno sull’esito delle trattative ma che stanno facendo discutere per le motivazioni che le hanno provocate.

Il no degli interisti a Cuadrado

Juan Cuadrado è atteso in serata a Milano per le visite mediche e la firma del contratto che lo legherà all’Inter nella prossima stagione dopo otto anni in maglia bianconera. Per manifestare la propria contrarietà all’operazione, i tifosi della Curva Nord nerazzurra hanno organizzato un sit-in di protesta sotto la sede di Corso Vittorio Emanuele. Il mancato gradimento è legato non solo al passato juventino del colombiano ma a due episodi in particolare. Il primo è il rigore furbescamente trovato con Perisic nel 3-2 tra Juve e Inter del 2020/21, anno dello scudetto nerazzurro, il secondo è la rissa con Handanovic nella semifinale di andata della Coppa Italia dell’aprile scorso.

Nel 2014, un’analoga protesta dei tifosi interisti, bloccò lo scambio tra i due club Vucinic-Guarin con tanto di comunicato dell’allora presidente Tohir a spiegare il dietrofront: “ho deciso di non procedere nella trattativa con la Juventus. Ho ritenuto che non ci fossero più le condizioni per arrivare a un accordo”.

Al momento non sembrano esserci i presupposti per immaginare un simile epilogo.

Il no degli juventini a Lukaku

Mentre l’Inter cercava l’accordo con il Chelsea per tenere Romelu Lukaku, l’agente dell’attaccante belga trattava con altri club, soprattutto con la Juventus. La trattativa si interrompe definitivamente dopo un colloquio notturno tra Lukaku e il diesse nerazzurro Piero Ausilio.

Strada spianata per il club bianconero se non fosse per la protesta montata tra i tifosi.

Noi Lukaku non lo vogliamo” hanno fatto sapere i sostenitori bianconeri assiepati fuori dal J Medical dove sono in corso le visite mediche dei tesserati. A spiegare il disappunto non c’è solo l’esultanza a zittire i cori razzisti della curva bianconera allo Stadium, episodio che scatenò il parapiglia nella semifinale di andata Coppa Italia. In questo caso a non essere apprezzata è la scelta strategica di rinunciare al 23enne Dusan Vlahovic per far posto a un giocatore che ha ormai superato la trentina.

La minaccia dei parigini a Vlahovic

Semmai Lukaku arrivasse in bianconero, a salutare Torino sarebbe Dusan Vlahovic su cui sono forti le attenzioni del PSG: è lui il nome indicato dal neo allenatore Luis Enrique per rinforzare il reparto avanzato del club francese.

Arrivato nel mercato di gennaio 2022 dalla Fiorentina per 70 milioni (più 11 di oneri accessori), il serbo avrebbe deluso le aspettative del tecnico Allegri e della società.

Al momento la trattativa è in fase embrionale ma i tifosi parigini non hanno perso tempo e hanno voluto chiarire sin da subito la propria posizione.

Vlahovic a Paris on te coupe tes 3 doigts” che tradotto suona come una minaccia gravissima: “Vlahovic a Parigi ti tagliamo le tre dita”. Questo lo striscione shock indirizzato al serbo che stamattina campeggiava all’esterno dello stadio Parco dei Principi.

Nulla di tecnico, tanto di politico: i tifosi del PSG non solo accusano Vlahovic di ultranazionalismo per aver indossato una maglia con la mappa della Serbia che include il Kosovo, ma per il gesto delle 3 dita che, secondo loro, richiamerebbe il “saluto di Kühnen” usato da frange neonaziste.

Il gesto, in realtà, riveste un significato religioso indicando la trinità cristiana ed è inoltre usato nel Paese fin dal Medioevo come segno di vittoria.

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