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Esclusiva – Sonetti: “La vittoria europea dell’Atalanta mi ha commosso”

"Retrocessione? Mi piacerebbe si salvasse l'Udinese"

di Andrea Cesarini – Toscano di Piombino, 83 anni e una carriera da allenatore lunga oltre 35 campionati, Nedo Sonetti è considerato uno dei maghi del calcio di provincia, tra promozioni inattese e salvezze impossibili.

A novanta minuti dal termine della stagione, abbiamo chiesto il suo punto di vista sulla situazione allenatori che caratterizzerà la prossima estate e sulla lotta salvezza che domenica dirà chi, tra Empoli, Frosinone e Udinese, scenderà in Serie B insieme a Salernitana e Sassuolo.

L’intervista

Partiamo dal trionfo dell’Atalanta in Europa League.
È stata una grande soddisfazione. Ho allenato quel club e posso dire che a un certo punto mi sono commosso per come giocava e per come teneva il campo. È una vittoria che rivaluta tantissimo il calcio italiano in Europa e nel mondo”.

In questa ottica c’è la possibilità che per la prima volta nella storia, tre allenatori italiani Gasperini, Ancelotti e Italiano, possano vincere una finale europea.
Sarebbe l’affermazione della scuola italiana, la soddisfazione di dimostrare a tutti che siamo capaci di fare delle cose molto importanti. Vedo tutti questi allenatori e giocatori stranieri…se si riscoprisse l’italianità nel calcio sarebbe una cosa molto bella. Si parla sempre di Guardiola che è un grande allenatore, ci mancherebbe, ma ha anche dietro una società che spende milioni di euro all’anno. Bisognerebbe dare maggior lustro al calcio italiano. Anche i giornalisti tendono a mettere in evidenza soprattutto tecnici e giocatori stranieri. Ci vogliono, per carità, guardate Lookman. Ma, insisto che bisogna dare lustro agli italiani”.

La prossima estate molti allenatori cambieranno panchina. Partiamo con Gasperini che potrebbe lasciare Bergamo dopo otto anni.
Io credo che alla fine non andrà via. Lui ormai sta facendo delle cose eccezionali, Bergamo è casa sua, la sua città. Sarebbe un peccato mortale se andasse via, per l’Atalanta, per Bergamo e per il calcio italiano, perché lì può dimostrare e mettere in evidenza tutte le sue qualità. Se fossi in lui rimarrei lì, poi, naturalmente, si vedrà cosa gli offrirà Percassi, anche se dalle dichiarazioni dell’altra sera mi sembra di aver capito che lo terrebbe volentieri”.

Claudio Ranieri ha annunciato che dopo il Cagliari non allenerà più squadre di club.
Ranieri ha dimostrato di essere un bravo allenatore e una persona seria e non penso che abbia intenzione di lasciare il calcio. Credo che se deciderà di non fare più l’allenatore potrebbe essere un collaboratore tecnico straordinario”.

Thiago Motta ha salutato il Bologna dopo averlo portato a una storica qualificazione di Champions League. Sembra ormai destinato a prendere il posto di Allegri alla Juventus.
Thiago Motta quest’anno ha fatto delle cose molto belle, è stato sicuramente il migliore della stagione insieme a Gasperini e certamente ora ha richieste importanti. Passare dal Bologna alla Juve è un salto di qualità anche se in questo momento gli emiliani giocano molto meglio dei bianconeri. Vedo bene questa eventuale scelta, perché le prospettive sarebbero positive”.

A proposito di Max Allegri, cosa pensa di quella sfuriata dopo la vittoria di Coppa Italia che ha portato al suo esonero?
Allegri è sempre stato un carattere abbastanza vivace, paga oggi tutto quello che ha fatto negli anni scorsi. Non dimentichiamo che con la Juventus ha vinto tanto. Probabilmente in questa stagione ci sono state delle incomprensioni e lo “sbotto alla livornese” che ha fatto alla fine della partita, non dico che ci sta, ma dimostra il suo amore per il calcio e per la Juventus. Sono cose che possono succedere. Anche a me a volte è successo nella mia carriera, magari non in modo così eclatante”.

Lei ha allenato anche il Torino. Anche Ivan Juric ha comunicato che non sarà più il tecnico dei granata.
Juric a Torino ha fatto bene, ha svolto un ottimo lavoro ma niente di particolarmente eccezionale. Ha avuto rose con le quali pensavo potesse almeno una volta qualificarsi per una competizione europea“.

Lotta retrocessione. Restano tre squadre invischiate. Il suo pronostico?
È difficile dirlo. Certo è un peccato mortale per tutte e tre le squadre ritrovarsi in questa condizione. Con il pensiero e con il cuore certamente preferirei che l’Udinese restasse in Serie A. Ho allenato e vinto il campionato di B con i friulani. Certo è la squadra messa peggio perché non ha il destino nelle proprie mani. Anche l’Empoli è una squadra toscana, qui vicino. A Frosinone poi c’è Di Francesco che è stato un mio giocatore ad Ancona. Un ragazzo intelligente e preparato, quando ancora l’Ancona era una piazza importante, ora è scomparsa”.

E chi sale in Serie A dai play off, insieme alle già promosse Parma e Como.
Altra domanda difficile! Non lo so, anche in questo caso affettivamente c’è la Cremonese, che io ho allenato e dove ora c’è Stroppa, giocatore che ho allenato quando vincemmo il campionato con il Brescia. Ma da un punto di vista tecnico non saprei, le ultime partite sono sempre difficili”.

Il 14 giugno prenderanno il via gli Europei 2024 in Germania. L’Italia è campione uscente, che ruolo potrà avere nella competizione?
 “Quello che abbiamo visto con l’Atalanta ci può indurre all’ottimismo, ma bisogna rimanere calmi. Abbiamo un allenatore e dei giocatori bravi, devono avere la possibilità di dimostrare le loro qualità”.

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