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Caso Rubiales: Fifa sospende n.1 della RFEF

La ricostruzione del caso: dal bacio alla Hermoso allo stop

Il comitato disciplinare della Fifa ha sospeso per 90 giorni Luis Rubiales, presidente della Federcalcio spagnola, per il bacio rubato alla nazionale Jennifer Hermoso il 20 agosto scorso durante la premiazione per la vittoria dei Mondiali femminile.

La decisione è stata adottata in via provvisoria dal presidente della Commissione Disciplinare della FIFA, Jorge Ivan Palacio in base aipoteri concessi dall’articolo 51 del Codice Disciplinare FIFA”. Nei tre mesi si sospensione, Rubiales non potrà svolgere alcuna attività legata al calcio, a livello nazionale e internazionale, in attesa dell’esito definitivo del procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti giovedì scorso 24 agosto. Né presidente né la Federcalcio potranno contattare, o cercare di contattare, direttamente o tramite terzi, la giocatrice Hermoso o persone a lei vicine.

Il massimo organismo calcistico mondiale, tramite un comunicato sul sito ufficiale,  ha anche chiarito che “non fornirà ulteriori informazioni sui procedimenti disciplinari fino alla decisione definitiva” e ha sottolineato “l’impegno a rispettare l’integrità di tutte le persone e condanna col massimo vigore ogni comportamento contrario”.

La ricostruzione del caso Rubiales

I fatti

Tutto ruota attorno alla finale dei Mondiali femminili di calcio di domenica 20 agosto a Sydeny e al purtroppo famoso bacio sulla bocca “rubato” da Rubiales alla calciatrice spagnola Jennifer Hermoso. Un gesto spontaneo e senza alcuna malafede in un momento di massima euforia. Così si era giustificato Rubiales dichiarandosi pronto a scusarsi se qualcuno si fosse sentito offeso. La giocatrice aveva invece sin da subito sottolineato come quel bacio non le fosse piaciuto.

Dopo giorni di accese polemiche, rafforzate anche da un’accusa di molestia sessuale avanzata da una delle sue collaboratrici, sembrava che il numero uno della RFEF, una volta appreso del procedimento disciplinare della Fifa, avesse deciso di fare un passo indietro rassegnando le proprie dimissioni.

Il no alle dimissioni

Durante l’assemblea della Federcalcio invece Rubiales, gioca di contropiede: “Non mi dimetto ho ricevuto molte pressioni. Magari lunedì troveranno il modo per cacciarmi. Intendo difendermi e lottare sino alla fine” . Addirittura attacca la Hermoso: “E’ stato spontaneo, reciproco e consensuale, uguale a quello che avrei potuto dare a mia figlia. Lei per prima è venuta vicina a me, le ho detto di dimenticarsi del rigore sbagliato e ci siamo abbracciati. Le ho chiesto un bacetto e lei mi ha detto che andava bene“.

Versione prontamente smentita dalla diretta interessata: “in nessun momento ho acconsentito. Mi sono sentita vittima di un’aggressione“.

Nonostante le scuse pubbliche di Rubiales “alla regina, all’Infanta Sofia e a tutti quelli che si sono sentiti offesi”, il caso supera il perimetro sportivo e diventa politico. Il Governo spagnolo prende ufficialmente posizione: “Il cammino di Rubiales è finito, lo sospenderemo dalle sue funzioni“ dichiara Víctor Francos, presidente del Consiglio Superiore dello Sport, annunciando anche una denuncia al Tribunale amministrativo dello sport per una grave e cattiva condotta del presidente della RFEF. Interviene anche Yiolanda Diaz, vicepresidente del Consiglio e ministra del Lavoro: “Non è all’altezza. Dovrebbe dimetterti adesso e risparmiarci questo imbarazzo”.

La minaccia delle calciatrici spagnole

Intanto le neo campionesse del mondo della Roja, attraverso un comunicato del sindacato Futpro, minacciano di non rispondere più ad alcuna convocazione della Nazionale fin quando gli attuali dirigenti resteranno al loro posto.

Ci aspettiamo risposte ferme dai poteri pubblici affinché non restino impunite azioni” come quelle di Rubiales, scrivono nella nota chiedendo formalmente “cambi strutturali reali, che aiutino la nazionale a continuare a crescere per poter tramandare questo gran successo alle future generazioni. Ci riempie di tristezza che un fatto tanto inaccettabile stia riuscendo a macchiare il maggior successo sportivo del calcio femminile spagnolo“.

Le calciatrici chiedono anche le dimissioni del ct della Roja Jorge Vilda, accusato da un anno di “abusi psicologici” da parte di 15 giocatrici del gruppo della Nazionale spagnola. Lo stesso Vilda, ora, è accusato di molestie, dopo che le immagini della finale lo hanno mostrato toccare il seno dell’assistente Monserrat Tomè, ma il suo nome è rimasto finora ai margini della polemica.

La condanna di Iniesta

Alle reazioni sdegnate dell’intero mondo calcistico spagnolo maschile, da Carlo Ancelotti, ai giocatori di Real madrid, Barcellona, Valencia, Betis, seguiti da tutti gli altri club, si aggiunge la condanna social di Andres Iniesta.

Dopo quanto accaduto questa settimana, vorrei esprimere la mia tristezza, come persona, come padre di tre figlie, come marito e come calciatore, di fronte agli avvenimenti che stiamo vivendo nel nostro calcio e nel mondo Squadra femminile spagnola. Credo che non possiamo tollerare prestazioni come quelle a cui abbiamo assistito, che hanno offuscato un traguardo grande come vincere un Mondiale. Non riesco a immaginare la sensazione che devono provare tutte le calciatrici della Nazionale in questo momento vedendo come non parlino del grande torneo che hanno disputato del fantastico calcio che hanno insegnato a tutti noi. È un peccato che una bella storia che tante calciatrici hanno costruito in tanti anni si sia sporcata. Invece abbiamo dovuto sopportare un presidente che ha mantenuto la sua posizione, che non ha ammesso che il suo comportamento è inaccettabile e che sta danneggiando l’immagine del nostro Paese e del nostro calcio nel mondo” – ha scritto il giocatore ora tesserato per l’Emirates Club.

La difesa della RFEF

La Federcalcio spagnola prova a difendere il numero 1 attraverso una lettera formale e ammonisce le calciatrici: “Accettare la convocazione è un obbligo per i tesserati”. Nella nota la RFEF chiarisce che presenterà “tutte le azioni legali necessarie alla difesa dell’onore del Presidente, che ha esposto in modo chiaro e semplice come si sono svolti gli eventi che sono causa di conflitto da parte di ampi settori della società contro di lui”. 

La versione non ha convinto la Fifa che ha aperto il procedimento disciplinare nei confronti di Rubiales il cui esito sarà noto a breve.

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